giovedì 31 marzo 2011

Quando i prodotti sono veramente "verdi"?

Un detergente liquido per bucato che si dichiara 'senza petrolio' contiene solo il 69 per cento di carbonio di origine vegetale

Parallelamente a una maggior consapevolezza della popolazione sull'impatto ambientale dei consumi, sugli scaffali dei supermercati si moltiplicano i prodotti “verdi”. Può succedere però che alcuni di essi contengano componenti non propriamente vegetale bensì ricavati dal petrolio, come ha documentato uno studio ora presentato al convegno dell'American Chemical Society (ACS), da Cara A.M. Bondi.

Sotto la lente, decine di campioni di detergenti, detersivi per lavastoviglie e detersivi per i panni.

In mancanza di una definizione legale o standard, ci si è basati su un indiscutibile indicatore scientifico: da dove deriva il carbonio in essi contenuto, dai vegetali o è stato prodotto sinteticamente dal petrolio? Per rispondere, si è utilizzato la tecnica di datazione al carbonio 14.

“Non tutto il carbonio è uguale: quello che ha origine dal petrolio non deriva chiaramente da una fonte rinnovabile”, ha spiegato la ricercatrice. “Da più parti si sottolinea la necessità di utilizzare meno petrolio, e i prodotti destinati al largo consumo non fanno eccezione”.

I prodotti testati hanno mostrato una notevole variabilità nel contenuto di carbonio di derivazione vegetale: dal 28 al 97 per cento nei detersivi liquidi per bucato a mano, dal 28 al 94 per cento nei detersivi liquidi per lavatrice e dal 43 al 95 per cento nei detersivi liquidi per stoviglie.

La ricerca ha anche rivelato che tutti i i prodotti testati che vengono definiti “verdi” hanno un contenuto di carbonio di derivazione vegetale più alto del 50 per cento rispetto ai prodotti che non riportano questa dicitura.

“Altri risultati, invece, sono stati una sorpresa”, ha spiegato Bondi. “Il contenuto di carbonio derivato dalle piante si è dimostrato essere notevolmente diverso da quanto dichiarato sulla confezione: per esempio un detergente liquido per bucato che si dichiara 'senza petrolio' contiene il 69 per cento di carbonio di origine vegetale, il che significa che il 31 per cento restante è di fatto derivato dal petrolio”.

“Per il campione testato, i risultati indicano chiaramente che la l'etichetta di 'verde' non significa necessariamente un'indicazione dell'origne del carbonio contenuto”, ha concluso il ricercatore. “L'origine del carbonio è un elemento cruciale della sostenibilità e pertanto comprendere il rapporto tra quello derivato dalle piante e quello derivato dal petrolio è un parametro importante sia per i consumatori sia per i produttori per cercare di minimizzare l'uso di combustibili fossili””.


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